Rethinking happiness

    Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.
    Nuove realtà per nuovi modi di vivere.

    Il periodo storico che stiamo vivendo ci pone di fronte a condizioni e a sfide che possono generare cambiamenti sostanziali nel modo di concepire un approccio diverso e più contemporaneo alla progettualità.
    La crisi economica che stiamo affrontando ci ha mostrato i limiti di un modello di sviluppo e, nello stesso tempo, l’emergenza ambientale ci sta mettendo nella condizione di ripensare radicalmente a come affrontare il nostro futuro.
    Da sole queste due problematiche sono sufficienti a farci capire che molte cose non saranno più come prima; se vogliamo invece tentare di fare qualcosa per intravedere una speranza ci troviamo di fronte a un’incredibile occasione per ridisegnarci la vita, per iniziare un processo di mutazione.
    Dobbiamo preparaci a vedere con altri occhi, pensare a una situazione di tabula rasa in cui ridefinire bisogni, abitudini, attività, sogni rispetto alle nuove condizioni, per ragionare su una aggiornata idea di contemporaneità.

    rethinkinghappiness


    3.385 thoughts on “Rethinking happiness

    1. ma no dai, voi siete dei detrattori per principio :-D!
      la conosce la figura dell’hater professionista? vi consiglio Bucknasty.
      eppure si, secondo ma andiamo verso un bel penitanziagite diffuso. ma almeno colorato!

      1. io direi che quella di Cibic è una austerità neo-bucolica ma a tinte pastello.
        Un new-bucolic pastel color dream

          1. oh, in qualche cosa dovremo pure credere negli anni a venire.
            a meno di dare ragione a viola:
            “io credo solo in babbo natale. e negli dei”

    2. quando si riesce a vendere fumo (e farlo passare per rifondazione urbanistica) coi presepi :-) e son belli… veramente belli (i presepi).

      1. qui solo persone che credono in babbo natale…
        cos’avete contro i presepi, vorrei sapere…;-)
        ben ritrovato lds!

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