Un manifesto per l’architettura semplice

    Sapete bene come mi piacciano le liste di regole. Non sono imprescindibili come le tavole di Mosè ma aiutano.

    Questa volta mi sono imbattuto in questi 25 comandamenti per i giornalisti scritti da Tim Radford, pubblicati sul Guardian, tradotti da LSDI (libertà di stampa diritto d’informazione) e scoperti grazie a Il blog del Mestiere di scrivere.

    Come spesso accade, queste liste risultano essere alla fin fine universalmente valide: basta sostituire al verbo “scrivere” progettare e al termine “articolo” progetto e il gioco è fatto, non proprio ma se a qualcuno viene in mente un adattamento migliore, ben venga.

    A MANIFESTO FOR THE SIMPLE ARCHITECTURE – MY 25 COMMANDAMENTS FOR ARCHITECTS

    1. Quando ti siedi a progettare c’è una sola persona veramente importante nella tua vita ed è chi vivrà nella tua architettura.

    2. Non progetti per far colpo sullo scienziato che hai appena conosciuto, né per il professore che ti ha seguito all’università, o per il capo che ti ha bocciato l’idea o per quella tipa sexy che hai appena incontrato a una festa e a cui hai detto che sei un architetto.

    3. Quindi, il primo segno che traccerai sarà il più importante della tua vita, e così il secondo, e così il terzo. E questo perché, se tu puoi sentirti obbligato a progettare, qualcuno  potrà essere obbligato a vivere nelle tue costruzioni.

    4. L’architettura è importante. Ma non deve, mai, sentirsi e mostrarsi importante. Niente allontana la gente più della pomposità. Quindi segni semplici, le idee chiare sono vitali nel progetto architettonico.

    5. C’è una frase da incidere sul cartello che appenderai sul tuo tavolo da disegno: ‘’Nessuno mai protesterà se renderai qualcosa più semplice da capire e usare’’.

    6. Ed ecco un’altra cosa che dovrai ricordare ogni volta che ti siedi davanti al computer: ‘’Nessuno ha il dovere di guardare questa merda’’.

    7. Se hai dei dubbi, parti dal fatto che la gente non sa nulla. Ma non fare mai la sciocchezza di giudicarla stupida. Un errore classico nell’architettura è di sopravvalutare quello che la gente sa e di sottovalutare invece la sua intelligenza.

    8. La vita è complicata, ma l’architettura non può essere complicata. È proprio perché i problemi – medicina, politica, finanza – sono complicati che la gente si rivolge agl’architetti, sperando che li renderanno più semplici.

    9. Quindi, se una questione è aggrovigliata come un piatto di spaghetti, tratta il tuo progetto come se fosse uno degli spaghetti, estratto dal groviglio. Rispettando la ricetta, con olio, aglio e salsa di pomodoro. La gente ti sarà grata perché le hai dato la semplicità di una parte e non la complessità del tutto. Questo perché: a) la gente sa bene che la vita è complicata, ma è contenta di avere per lo meno un aspetto che è stato spiegato chiaramente e b) perché nessuno vivrebbe mai in una casa che sembra dire: ‘’E’ una vicenda inspiegabilmente complicata…’’.

    10. Una regola. Un progetto deve affrontare solo un tema per volta. Se hai di fronte quattro aspetti di una vicenda, intrecciali attorno al tema principale che devi affrontare. Puoi utilizzarne dei frammenti nel tuo progetto, ma solo se puoi farlo senza doverti staccare troppo dalla strada che hai scelto di seguire.

    11. Una osservazione. Non cominciare a progettare fino a quando non hai deciso qual è il senso del progetto e cerca di formularlo con te stesso in una frase. Quindi chiediti se tua madre riuscirebbe ad ascoltare questa frase per più di un microsecondo senza riprendere a stirare. Quando dovrai vendere al committente una idea per un progetto, avrai lo stesso livello di attenzione, e quindi fai attenzione a quella frase. Spesso, non sempre, sarà la prima immagine del tuo progetto.

    12. C’è sempre un attacco ideale per qualsiasi progetto. Esso aiuta veramente a pensare a quello che viene dopo, perché scoprirai che le parti successive si disegnano quasi da sole, molto velocemente. Non significa che tu sei semplicistico o superficiale. Oppure di gran talento. Significa solo che hai disegnato la cosa giusta.

    13. Definizioni come queste non sono degli insulti per un architetto. Il punto essenziale per chi paga per un progetto è avere degli spazi che scivolano via facilmente e velocemente, senza troppe note, riferimenti oscuri e note alle note.

    14. Parole come ‘’sensazionale’’ o ‘’futile’’ non devono far storcere il muso a un architetto. Osserva quello che guardi – architettura rinascimentale, costruttivismo russo, progetti radicali francesi, edifici americani – perché qualcosa nei loro spazi stimola sentimenti di eccitazione, o di humour, il romanticismo o l’ironia. La buona architettura dovrebbe darti appunto la sensazione di humour, di eccitazione, di intensità o di sapore piccante. Superficiale è uno degli insulti preferiti dai professoroni. Ma anche loro si appassionano delle loro materie prima di tutto perché vengono attratti da qualcosa di luccicante, appariscente e, è vero, di futile.

    15. I segni hanno un significato. Rispettalo. Guarda sul manuale, scopri come vengono usati. E usali con proprietà. Non pavoneggiarti dietro la tua ignoranza. Non infilarti d’impulso in un sentiero impervio senza prima chiederti in che modo sarai capace di aprirti una strada.

    16. I cliché, nell’istruzione classica del mondo dell’architettura, devono essere evitati come la peste. Tranne quando sono il cliché adatto. È sorprendente scoprire quanto sia utile un cliché, quando viene usato giudiziosamente. Perché l’architettura non è tanto essere bravo quanto essere veloce.

    17. Le metafore sono grandi cose. Ma non scegliere metafore astruse e mai, mai, mischiarle. George Orwell raccontava di un poliziotto militare secondo cui ‘’la piovra dell’ oppressione fascista aveva intonato il suo canto del cigno’’.

    18. Attenzione alle pose. Quando Mosé ordinò ai suoi comandanti di uccidere i Madianiti non lo fece per dimostrare che lui era un vero duro. (…). Il linguaggio del pub o del bar ha i suoi ritmi, il suo codice corporeo, i suoi sistemi di segnalamento. Il disegno non ha accentuazioni, non ha le tonalità che possono indicare scherzo o commedia o autoironia. Deve essere diretto, chiaro e vivido. E per essere diretto e vivo, deve seguire la propria grammatica.

    19. Attenzione alle architetture grandi e incomprensibili. Attenzione al gergo. Devi bandire le cose che gli esseri umani normali non userebbero mai, come fenotipo, mitocondrio, inflazione cosmica, distribuzione di Gauss o isostasia. Non cercare di sembrare ‘’sfavillante’’ o ‘’al settimo cielo’’, basta essere brillante e felice.

    20. L’ architettura semplice è meglio di quella pomposa. Mosè non disse al Faraone:’’La conseguenza della mancata liberazione della popolazione di un particolare soggetto etnico potrebbe determinare alla fine qualche particolare affezione alle colonie di alghe nel bacino centrale del fiume, con delle conseguenze impreviste per la flora e la fauna, e anche per i servizi ai consumatori’’. Disse invece: ‘’le acque del fiume…si trasformeranno in sangue, e i pesci del fiume moriranno, e il fiume puzzerà’’.

    21. Ricorda che le persone vengono colpite da quello che è più vicino a loro. I cittadini della zona sud di Londra potrebbero preoccuparsi di più per la riforma economica in Surinam che per il risultato della squadra del Millwall il sabato, ma la maggior parte di loro non lo farà. Devi accettarlo.

    22. Studia. Osserva un sacco di cose diverse. Osserva le piramidi e Palladio, le case di Loos e i rendering degli Asymptote. Guarda le cose strabilianti che si possono fare con la materia. Osserva come possono evocare per incanto interi mondi nello spazio di una stanza.

    23. Attenzione alle cose troppo definitive.

    24. Ci sono cose che il buon gusto e la legge ti impediscono semplicemente di progettare.

    25. Chi progetta ha delle responsabilità, non solo di tipo legale. Puntare alla verità. Se quest’ ultima è sfuggente, e spesso lo è, per lo meno puntare alla correttezza, coscienti che c’è sempre un’altra faccia della vicenda. Attenzione a chi predica l’obbiettività. Costoro sono i più elusivi di tutti.


    43 thoughts on “Un manifesto per l’architettura semplice

    1. Nei 25 punti rileggo le aspirazioni, gli ideali, i sogni che ci hanno fatto intraprendere questo mestiere. Tranne poi accorgersi che in parte erano del tutto inapplicabili. Ma qualcuno in fondo ce l’ha fatta, ed è questo quello che conta.

    2. Grazie mille, é già molto stimolante così… ci si potrebbe ricamare ancora su; potrebbero essereci cose da aggiungere o integrare, ma tutto é abbastanza SEMPLICE così com’è. Come hai già premesso, questa non può essere una guida imprescindibile e rigida, ma basta leggerla per mobilitare lo spirito giusto: non vedo l’ora che finisca la pausa pranzo!

    3. Tzugumi ha ragione perfettamente: anche nelle redazioni la semplicità non è roba che si respira tanto facilmente. Ma è bello ogni tanto respirare un po’ di aria pulita…

      1. un grazie ai lsdi che hanno tradotto il pezzo di Tim Radford, senza il quale, è scontato dirlo, non ci sarebbe questa pessima, ma veramente pessima, reinterpretazione in chiave architetturese.

    4. A me piacciono tanto queste ‘tavole della Legge’ , nonostante il lavoroinfame ci porti molto distante da questi ottimi propositi, ogni giorno. Complimenti, comunque: posso linkare?

    5. rem tu sei il nostro mosè.
      indicaci la via e noi la seguiremo.
      portaci dove il comandamento n.24 sia rispettato. portaci dove la burocrazia lasci ancora spazio alla progettazione
      portaci dove le commissioni edilizie siano all’altezza di giudicare.
      portaci su una spiaggia caraibica col winforlife vincente.

        1. come ogni guru che si rispetti devo mettere un bel banner per fare delle donazioni con paypal, della serie: vuoi ricevere ogni mattina le tue tavole personalizzate della legge? Fai una offerta (min 50 €) e anche tu avrai la tua strada giornaliera da seguire.
          Non è male come idea…

    6. Non sono ancora un’architetto, ma è leggendo cose come queste che mi viene voglia di finire subito e prendere una LAURA e mettere la testa sul solito posto…
      Quindi mi raccomando… più articoli propositivi per questo 2011, che già è cominciato male…
      D’altronde rem, lo conosci il karma? Pensa positivo e il positivo prima o poi (meglio prima) ti girerà attorno!!!

      1. stuffy, la tua saggezza mi commuove. ma quando intendi LAURA intendi possedere carnalmente una ragazza di nome Laura o ti sei sbagliato a scrivere?

    7. mio sensei,
      indicami la strada della sopportazione, dimmi come diventare permeabile alla collera per aver perso tre giorni a preparare incartamenti che oggi si sono rivelati inutili…
      ops, il tecnico del comune si era sbagliato.
      NO MORE BUREAUCRACY IN MY JOB
      inspira….espira….inspira….

      1. non ti preoccupare, preparando le scartoffie hai comunque imparato qualcosa che prima non sapevi, non è tutto tempo sprecato.
        Ti consiglio una sessione di bodypump intensivissima per eliminare tossine e umori negativi.
        ooooooooommmmmmmmm

        1. elasciastà che ieri mi sono pure stirato i muscoli della schiena. forse è meglio se se faccio un giretto in bocciofila.

          1. attento che anche a piegarti per raccogliere il boccino rischi la sciatica, meglio attività meno impegnative, tipo guardare la polvere che si muove nell’aria di fronte alla finestra.
            Prova, non è male come attività, io l’ho fatto stamattina e ne ho ricavato un grande giovamento.

            1. dice il saggio: “La polvere si vede solo se c’è il sole”,
              sarà pure ma se c’è il sole io concordo per l’uscita in bocciofila

            2. Lasciate perdere la sfiga, che per gennaio ho vinto io!!!
              Mi sono entrati i ladri in casa, ma fortunatamente ce ne siamo accorti in tempo e sono scappati;
              mi hanno rubato portafogli e cellulare;
              sono rimasto bloccato con il collo che il gobbo di notre damme mi fa un baffo…
              Qualcuno vuole reggere il confronto?
              Sensei pensaci tu! Ecco perchè ti parlavo di pensare positivo, rem!
              Altrimenti non saprei…
              Grazie per il cinefilo!!!

                  1. stuffy…pensa che stai scrivendo ancora con la tua “mela moccicata”… in quel caso avresti potuto rinnegare qualsiasi dio,guru,santone o rem di sto mondo :)…cmq mi spiace…piuttosto fatto lo scritto?

    8. Davvero interessante… e lo dico da “nemico”.

      Aggiungo una piccola cosa anche se banale:

      “Una cosa per essere bella deve essere funzionale e realizzabile.”

          1. se uno fa bene il proprio mestiere non è mai un guastafeste! Ehi, divertenti gli “aneddoti” sugli architetti, prima o poi te li copio.

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