“L’Italia rimane la patria spirituale dell’architettura – riflette Chipperfield. È qui che si può comprendere pienamente l’importanza dell’edificio non come spettacolo individuale, bensì come manifestazione di valori collettivi e scenario della vita quotidiana. Questo senso tangibile del contesto e della storia ci ricorda che il nostro mondo edificato è una testimonianza della continua evoluzione del linguaggio architettonico e uno strumento essenziale per la nostra comprensione del mondo che ci circonda. Tali presupposti mi hanno ispirato a orientare questa Biennale verso tematiche riguardanti la continuità, il contesto e la memoria, verso influenze e aspettative condivise. Mi hanno portato a concentrarmi sull’apparente mancanza di intesa tra la professione e la società.”
David Chipperfield, in “Common Ground: inaugura la Biennale di Venezia“, Domusweb, 27 ago 2012.
Applicando il metodo del cetriolo inverso (tagli le estremità e butti il mezzo), si potrebbe così riassumere:
(toglierei anche “apparente”)
…a me leggendo queste parole di Chipperfield viene in mente questa: