Noto un certo disappunto e una malcelata delusione in tutti quelli che sono riusciti a entrare nei palazzi di Geddhafi: niente pavimenti d’oro, soffitti di cristallo, palme di smeraldi e laspislazzuli a decorare gli interni, solo volgari arredamenti da mafioso nostrano di second’ordine.
Non ci sono più i dittatori di una volta, ora come sogno proibito di ogni arredatore rimane solo villa Certosa.
che scaitteria, d’altrone basta vedere come andava in giro combinato lui, il rais
sciatteria, sciatteria, sto diventando dislessico
scaitteria, poteva essere il nome di una malattia, tipo dissenteria…
cherchez la tende…
secondo me è lì che si rivela il vero lusso dell’uomo del deserto.
anche se geddhafi mi sembra facesse solo finta di esserlo.
quello che non smette di sorprendermi è che, l’anno scorso di questo periodo, dopo gradevolissima tappa pescarese, in gita a Roma, ci capitò di incocciare nel passaggio del Divino rais, con conseguente blocco di tutto il traffico, reverenziale segno di rispetto per cotanto ospite.
e ora? o tempora, o mores…
viste le frequentazioni italiane, mi sarei aspettato, chessò, qualche pezzo di design italiano, qualche divano o set di sanitari firmati, invece sembra che l’unica cosa sia un lampadario di murano…