Conosco anche le case. Quando cammino ho l’impressione che ogni casa mi corra incontro, mi guardi con tutte le sue finestre e mi dica: “Buon giorno, come state? E anch’io, grazie a Dio, sto bene e nel mese di maggio mi aggiungeranno un piano”, oppure: “Come state? Domani cominceranno a ripararmi”, oppure: “Per poco non sono bruciata! Che spavento!”, eccetera.
Ho le mie case preferite, ho tra loro delle amiche intime; una addirittura è intenzionata a farsi curare quest’estate da un architetto. Verrò a trovarla appositamente ogni giorno, perché non me la curino male, Dio la protegga!..
Non dimenticherò mai l’episodio accaduto ad una bellissima casetta, color rosa chiaro. Era di pietra, così graziosa che sembrava guardarmi con tanta affabilità, ma fissava le sue goffe vicine con tanta alterigia da far rallegrare il mio cuore, quando mi accadeva di passarle accanto. Ecco che la settimana scorsa, ad un tratto, passo per la strada e, non appena ho dato uno sguardo all’amica, sento un grido lamentoso: “Mi pitturano di giallo!”. Malfattori! Barbari! Non hanno risparmiato nulla: né le colonne, né i cornicioni, e la mia amica è diventata gialla come un canarino.
Per questa ragione mi è venuto quasi un attacco di bile, e finora non ho avuto la forza di rivedere quella poveretta, tutta sfigurata, dipinta con il colore dell’impero celeste.
F. Dostoevskij, Le notti bianche.
caro rem,
grazie a te e a D., che aggiunge sempre importanti tessere al mosaico della nostra vita.
prego :-))
…mmmhh…questo si che si chiama spam incrociato! :)