ma.ri.l.l.e.v.a. /1


    Gentilmente offerto da Piero

    MAi RItornerò Là, L’Eventualità Verrà Aborrita

    oppure

    Molto Ahimè RImpiangerò Le Liete Eccezionali Vacanze Alpine

    mi presento: sono piero, ho un tetto senza essere architetto ed una delle mie passioni sono le stazioni sciistiche (o ski resort, che fa più fico) costruite (o sviluppate) a partire dagli anni ’60, sull’onda (o sarebbe più consono seguendo la valanga) del boom del turismo di massa.

    Dalla punta di diamante (avoriaz) fino all’ultima goccia di cemento induritasi l’altro ieri nelle ormai mitologiche alpi orobiche possiamo sommare cubature tali da creare una metropoli costruita per permettere a noi, alla massa, di godere del divertimento alpino prima destinato soltanto ai possidenti.

    Qualcuno (un sindaco, un funzionario dell’ufficio del turismo, più probabilmente un comitato d’affari) tantissimi anni fa ha avuto l’intuizione di rendere più profittevole la montagna (si sa che le vacche al pascolo non possiedono portafogli ricolmi di valuta) ed ancora oggi questi luoghi svolgono la loro funzione con efficacia, a dispetto delle iatture dei catastrofici film anni settanta (uno per tutti, “valanga” del 1978 ahimè introvabile).

    Vi porto l’esempio di marilleva, in trentino, nella val di sole: la zona di per sè è interessante perchè, oltre a trovarsi nell’inestimabile trentino felix, riunisce nel raggio di poche decine di chilometri i più differenti esempi di insediamento abitativo alpino.

    Citiamo la località madonna di campiglio (1550 m.slm), nata per soddisfare le esigenze dei possidenti molto prima che la massa, noi, arrivassimo: già nel 1890 la principessa sissi palesava la sua regale presenza sulla promenade per lo struscio, al laghetto per il pattinaggio, nel salone dei balli per i walzer. la stazione oggi presenta un gruppo eterogeneo di costruzioni più o meno a tono in rapporto agli sfarzi asburgici, rimanendo comunque inaccessibile ai portafogli della sempre bistrattata massa.

    Avvicinandoci a marilleva troviamo la località folgarida di dimaro (1300/1400 m.slm): nel 1965 dal nulla fu creata una stazione sciistica costruita su due poli, folgarida bassa (composto da alberghi) e folgarida alta (composto da case di proprietà in condomini).

    Creando dal nulla si poterono rispettare i principi della stazione ski total, come dicono i francesi: piste che lambiscono le costruzioni con la ghiotta possibilità di buttarsi sulle piste praticamente dalla porta del proprio appartamento e, volendo, di dimenticarsi dell’auto per la canonica settimana bianca grazie ai servizi a portata di sci.

    Scendendo verso la val di sole, troviamo un ulteriore chicca: la località costa rotian (950 m.slm).

    Penso che le foto parlino più di ogni descrizione: è un pezzo di suburbia lombarda datata 1973 incastonata nel trentino ma va notato che, non so se intenzionalmente o meno, non esistono collegamenti con gli impianti da sci: ci si trova quindi ad avere delle comode villette a schiera immerse nel verde ma per andare a sciare (o semplicemente a comprare il pane) serve prendere i mezzi.

    La val di sole poi è costellata di ameni paesini collegati tra loro da un’efficiente rete ferroviaria, sembra il comunicato dell’ente del turismo ma è tutto vero: piste ciclabili, il citato moderno trenino, tanti bei masi da visitare, meleti e tanto verde.


    2 thoughts on “ma.ri.l.l.e.v.a. /1

    1. scusate, ma io e le thumb non ci capiamo proprio…
      attendete il seguito, a breve…
      si lo so che vi lascio con il fiato sospeso:-)
      grazie piero!

    2. ma è un vero e proprio saggio/articolo coi controfiocchi! Vogliamo sapere di più da e di Piero.

    Comments are closed.