Il mistero del mercato

    Ho sempre avuto in mente che l’autore del progetto del mercato fosse Carlo Aymonino. Sapevo che il progettista aveva poi disconosciuto l’opera realizzata e pensavo che, come capita, non fosse soddisfatto della resa di alcuni materiali, della scelta degli infissi, del disegno delle vetrate, insomma pensavo a quelle cose che in fase di realizzazione spesso sfuggono al controllo del progettista.

    Quando ho visto i disegni originali presentati da Aymonino ho capito quanto debbano essergli girate quando si è trovato di fronte l’opera realizzata. Dico questo perché il progetto di concorso di Aymonino non ha NIENTE in comune con quello realizzato.

    Grazie e Fabio, che mi ha inviato le immagini che anche voi potete vedere qui pubblicate, scopro che l’edificio originale si presentava come la somma di più corpi messi in relazione da un corte aperta al livello del terreno e chiusa da un anello sollevato all’altezza del primo piano. Un alto edificio con un ballatoio doveva ospitare il mercato dove si trovano gli spazi per i fruttivendoli e i box per la vendita della carne. Al piano superiore, raggiungibile attraverso due diverse rampe di scale, si trovano, invece, i box per la vendita di “salumi”. La copertura di questi spazi doveva avvenire attraverso delle vetrate aperte verso nord che ricordano gli shed industriali.
    Completamente separato il corpo per il mercato del pesce, molto ampio e illuminato da lucernai zenitali.
    Il lato sud, parzialmente aperto verso via C. Battisti, doveva ospitare una serie di negozi e un bar, collegati con gli spazi superiori destinati alla vendita di abbigliamento.

    Nella descrizione di Fabio Tedeschi che accompagna l’articolo da cui sono tratte le immagini (Concorso per un mercato coperto a Pescara, in “L’Architettura cronache e storia” n. 14, 1956, p.576-579) leggiamo

    Nella soluzione a due piani del gruppo Aymonino (insieme a Gabriele Belardelli e giovanni Malatesta) è previsto un patio con funzione di disimpegno per le varie sezioni del mercato, per i servizi di controllo sanitario, e per una serie di negozi che non erano richiesti dal bando. Questo schema consente una maggiore vitalità dell’edificio poiché i negozi proseguono la loro attività fino a notte. E’ una soluzione brillante che tuttavia ha costretto i progettisti a sistemare il reparto salumeria al piano superiore ove trovano posto anche i banchi di abbigliamento e di generi vari. Ne consegue un notevole traffico di pubblico diretto al piano superiore, e questo è incanalato in numerose scale bene illuminate, anzi in rampe. A parte l’idea della corte interna che sia apre verso gli accessi principali al mercato, piazza Muzi e via Cesare Battisti, il progetto è caratterizzato da un’architettura accogliente, la cui mole non disturba le abitazioni circostanti. Il costo dell’opera è previsto in lire 119.113.000: costo notevolmente basso, perché il progetto prevede strutture semplici di facile realizzazione”.

    Inutile dire che di tutto questo non c’è nulla nel mercato poi realizzato. Scomparsa la corte, i negozi, il verde centrale.

    Mi chiedo allora: di chi è il progetto portato a termine? è sempre di Aymonino, intervenuto sull’idea originale per venire incontro alle esigenze dei committenti, oppure di un altro progettista incaricato dal Comune?

    Se qualcuno ha informazioni ce le invii, il mistero si fa sempre più fitto…

     


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