Viveva un tempo a Berlino un uomo che si chiamava Albinus. Era ricco, rispettabile, felice: un giorno lasciò la moglie per amore di una giovane amante: amava, non riamato, e la sua vita finì in una catastrofe.
La storia è tutta qui e avremmo potuto fermarci a questo punto se il raccontarla non fosse stato utile e piacevole: quantunque sulla pietra tombale di ognuno vi sia spazio sufficiente per contenere, incorniciato di muschio, il compendio di una vita umana, i particolari sono sempre graditi.
La storia è tutta qui e avremmo potuto fermarci a questo punto se il raccontarla non fosse stato utile e piacevole: quantunque sulla pietra tombale di ognuno vi sia spazio sufficiente per contenere, incorniciato di muschio, il compendio di una vita umana, i particolari sono sempre graditi.
Vladimir Nabokov, Risata nel buio, Mondadori, 1961, p.7.
miiii tristezza,
questi sono gli effetti dell’influenza, vero?
però è anche vero che: http://colagrande.wordpress.com/2010/10/04/a-volte/
Adoro perdermi nei particolari, sono quelli che danno il sugo, anche nei progetti.
Esatto, la vedo come te, sono i dettagli, le sfumature, i particolari che rendono le cose interessanti, dall’architettura alla letteratura.