Lo studio polacco di architettura Centrala ha risolto il progetto dell’incastro di un’unità abitativa, per una sola persona, in un cuneo ridottissimo tra due abitazioni esistenti.
Da uno sguardo veloce al progetto si nota l’ardita proposta (obbligata, per mantenere minimi gli ingombri) della scala a pioli per collegare i piani.
Resta il dubbio sulla difficoltà di rispettare i R.A.I. se non utilizzando un adeguato sistema di ricambio dell’aria.
A margine, mi permetto di esprimere il mio disappunto per l’infelice scelta del cartiglio delle tavole che, se non vado errato, pare estratto di peso dai disegni demo delle antiche versioni di AutoCAD.
[viainhabitat]
a guardare il progetto mi sembra tanto un tramezzino al tonno, guardare la sezione longitudinale per credere.
Ma non era finito il tempo dell’exixtenz minimum? Scegliere i luoghi più sfigati per vivere come topi potrà anche essere una bella sfida tipologica ma è decisamente futile e antiumana.
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esistenza grama: da soli in uno spazio minimo, quando muori ti lascian lì, cementano direttamente la porta e metton su una fotografia, fine
ma poi cosa stai qui al computer il sabato pomeriggio, via, dai, al mare!
senti chi parla: e allora tu?
E poi qui il mare non è un granché e per farsi un bel bagno bisogna spostarsi un bel po’, poi si suda, la sabbia si appiccica, meglio un bel libro mettendomi nel punto esatto in cui il venticello attraversa la stanza.
amen. ;-)