Nei momenti di stanchezza, quando sembra che portare a termine un lavoro sia più difficile che far passare un SUV attraverso una porta USB allora è il momento di dare un’occhiata a questo tridecalogo scritto da da Bre Pettis e Kio Stark e meravigliosamente illustrato da James Provost.
- Ci sono tre stati dell’essere. Non sapere, fare e completare.
- Accetta che tutto è una bozza. Aiuta a farlo.
- Non c’è la fase in cui mettere in bella.
- Fingere di sapere cosa si stia facendo è quasi lo stesso che sapere cosa si sta facendo, dunque accetta semplicemente il fatto che sai cosa stai facendo anche se non lo sai e fallo.
- Evita di temporeggiare. Se ci vuole più di una settimana per realizzare un’idea, abbandonala.
- La cosa importante di una cosa fatta non è che sia finita ma che ti permette di finire altre cose.
- Una volta che una cosa è fatta la puoi gettar via.
- Ridi della perfezione. È noiosa e ti impedisce di finire.
- Le persone che non si sporcano le mani hanno torto. Fare qualcosa ti da ragione.
- Fallire vale come finire. Lo stesso per sbagliare.
- Distruggere è una variante di completare.
- Se hai un’idea e la pubblichi su internet, vale come il fantasma di qualcosa di fatto.
- Una cosa fatta è il motore per molto altro.
Secondo me è sufficiente anche solo la numero 3.
la quattro è molto “italiana”