ahhahhaah effettivamente se si vede il video integrale della scalata si vede un bersani che, dopo la scalata sul tetto, con faccia soddisfatta, si fa una bella boccata di sigaro…degno del miglior john wayne….
tetti, macchè tetti qui.
Ieri sono andato in facoltà, pensavo di trovare tutto in subbuglio, lezioni bloccate, docenti in sit in…
NIENTE, nemmeno uno straccio di striscione o di volantino.
Qui vale la legge dello struzzo, testa giù e culo all’aria.
rem…condivido il tuo disappunto. mentre studiavo, stamattina, ho visto in tv un pò la situazione nelle altre città…si sta facendo 1 contestazione veramente serrata!
Da noi la situazione è facilmente descrivibile:
studenti troppo “impegnati” a rincorrere gli esami
Docenti (quelli con la poltrona sotto il sedere ovviamente…) che stanno in grazia di dio…
Ricercatori,poveri cristi, che sò costretti pure a star attenti per non perdere la miseria che si stanno guadagnando in in anni e anni di sacrifici…UNA TRAGEDIA
Rem, secondo te le parti della nostra facoltà come dovrebbero muoversi? come valuti la situazione?
caro eviliano,
è difficile darti risposte, sono il primo a non sapere esattamente cosa fare ma alcuni passi sono necessari da parte di tutti, come singoli e come collettivi.
Come singoli è necessario per prima cosa rifiutarsi di appoggiare meccanismi indecenti e ai limiti della legalità, avere il coraggio di fare le proprie scelte in modo chiaro e consapevole. Lo dico sia per i docenti che per gli studenti.
Come collettivi le mosse sono più difficili perchè le occasioni di confronto, dialogo e organizzazione sono pressochè nulle. Ci siamo disabituati, o forse non l’hanno mai insegnato alle nostre generazioni, ad agire come un collettivo (politico? sociale? civico? culturale? umano?) Forse è da qui che dobbiamo partire, perchè se il primo passo deve iniziare dalla coscienza individuale, il passo più incisivo e determinante (per cambiare lo status quo e opporsi a politiche suicide e corrotte imposte dall’alto) deve essere corale e condiviso.
saggissimo rem…diventerà corale quando si romperà il muro (umano ovviamente) tra docente-studente…dato che stiamo sulla stessa barca…perchè,in teoria, se cado io…
mi sono convinta che il muro vero da abbattere è l’indifferenza.
purtroppo, finchè si riesce a vivacchiare, si evita il conflitto e si fa finta di nulla, anche se l’azione potrebbe portare ad un miglioramento.
al momento, credo, non so per quanto, che la maggior parte delle persone in italia vivacchi ancora decentemente.
fino a che non saremo in tanti a voler agire, nessuna pietra si sposterà. a cominciare dal nostro ordine. a cominciare dalle nostre università. a cominciare dal nostro lavoro.
purtroppo dobbiamo ancora aspettare. ma già siamo un piccolo collettivo. o no? ci allarghiamo? :-)
scusate ma in questa foto Bersani … no dico … non vi sembra in una tipica posa alla Paolo Desideri? Gli mancano solo le stilografiche (scoppiate) nel taschino della giacca ;)
che succede…?
siete anche voi tutti sul tetto?
O_O
il tag “rivoluzione” lì a fianco alla faccia di bersani è fantastico O_o
ahhahhaah effettivamente se si vede il video integrale della scalata si vede un bersani che, dopo la scalata sul tetto, con faccia soddisfatta, si fa una bella boccata di sigaro…degno del miglior john wayne….
tetti, macchè tetti qui.
Ieri sono andato in facoltà, pensavo di trovare tutto in subbuglio, lezioni bloccate, docenti in sit in…
NIENTE, nemmeno uno straccio di striscione o di volantino.
Qui vale la legge dello struzzo, testa giù e culo all’aria.
rem…condivido il tuo disappunto. mentre studiavo, stamattina, ho visto in tv un pò la situazione nelle altre città…si sta facendo 1 contestazione veramente serrata!
Da noi la situazione è facilmente descrivibile:
studenti troppo “impegnati” a rincorrere gli esami
Docenti (quelli con la poltrona sotto il sedere ovviamente…) che stanno in grazia di dio…
Ricercatori,poveri cristi, che sò costretti pure a star attenti per non perdere la miseria che si stanno guadagnando in in anni e anni di sacrifici…UNA TRAGEDIA
Rem, secondo te le parti della nostra facoltà come dovrebbero muoversi? come valuti la situazione?
caro eviliano,
è difficile darti risposte, sono il primo a non sapere esattamente cosa fare ma alcuni passi sono necessari da parte di tutti, come singoli e come collettivi.
Come singoli è necessario per prima cosa rifiutarsi di appoggiare meccanismi indecenti e ai limiti della legalità, avere il coraggio di fare le proprie scelte in modo chiaro e consapevole. Lo dico sia per i docenti che per gli studenti.
Come collettivi le mosse sono più difficili perchè le occasioni di confronto, dialogo e organizzazione sono pressochè nulle. Ci siamo disabituati, o forse non l’hanno mai insegnato alle nostre generazioni, ad agire come un collettivo (politico? sociale? civico? culturale? umano?) Forse è da qui che dobbiamo partire, perchè se il primo passo deve iniziare dalla coscienza individuale, il passo più incisivo e determinante (per cambiare lo status quo e opporsi a politiche suicide e corrotte imposte dall’alto) deve essere corale e condiviso.
saggissimo rem…diventerà corale quando si romperà il muro (umano ovviamente) tra docente-studente…dato che stiamo sulla stessa barca…perchè,in teoria, se cado io…
mi sono convinta che il muro vero da abbattere è l’indifferenza.
purtroppo, finchè si riesce a vivacchiare, si evita il conflitto e si fa finta di nulla, anche se l’azione potrebbe portare ad un miglioramento.
al momento, credo, non so per quanto, che la maggior parte delle persone in italia vivacchi ancora decentemente.
fino a che non saremo in tanti a voler agire, nessuna pietra si sposterà. a cominciare dal nostro ordine. a cominciare dalle nostre università. a cominciare dal nostro lavoro.
purtroppo dobbiamo ancora aspettare. ma già siamo un piccolo collettivo. o no? ci allarghiamo? :-)
ah scusate. kollettivo.
scusate ma in questa foto Bersani … no dico … non vi sembra in una tipica posa alla Paolo Desideri? Gli mancano solo le stilografiche (scoppiate) nel taschino della giacca ;)
basta strecciarlo in orizzontale e mettergli più capelli sulla coccia ed è il sosia di desideri.
Tanto l’area politica è quella…
ih ih ih ih!!!!
così?
ecco, esattamente quello che intendevo :D … una nuova forma per (il) PiDi! ;)