Di ritorno dal Prater di Vienna, scintillante e ultrapop, con ancora negli occhi le immagini di strutture ingegneristiche e architettoniche sofisticate, mi domandavo dove finisce il divertimento e inizia la professionalità.
Mi risponde così Irace, commentando la mostra parigina di quest’estate:
“…le esposizioni universali e i parchi a tema per il divertimento di massa – prodotti dallo sviluppo del capitalismo – sono diventati modelli urbani più incisivi e certamente più seduttivi delle città ideali pianificate dalla comunità degli architetti.”
Va bè, non vi dico nulla di nuovo, ma il bello è che c’è chi l’ha capita, questa voglia di dimenticarsi, e ha fatto di necessità professione.
In fin dei conti, c’è pure da divertirsi.
mi hanno sgridato perchè al terzo post giornaliero c’è troppa carne al fuoco…:-(
che male c’è? se uno ha qualcosa da dire la dice, mica siamo una rivista o un giornale.
colpa mia. ma era un discorso inter nos.
devo consegnare dei disegni per stasera e tutto questo postare e i bipbip dei commenti mi sconcentra.
ma la ele deve sempre spifferare tutto. :-P
cmq era una pernacchia, mannaggia ai censori
troppo divertenti :P
Ah ah :)
magari adesso ci sarà pure chi si offrirà di progettarti una costruzione LEGO…