Architettura del divertimenti ficio

    Di ritorno dal Prater di Vienna, scintillante e ultrapop, con ancora negli occhi le immagini di strutture ingegneristiche e architettoniche sofisticate, mi domandavo dove finisce il divertimento e inizia la professionalità.

    Mi risponde così Irace, commentando la mostra parigina di quest’estate:

    “…le esposizioni universali e i parchi a tema per il divertimento di massa – prodotti dallo sviluppo del capitalismo – sono diventati modelli urbani più incisivi e certamente più seduttivi delle città ideali pianificate dalla comunità degli architetti.”

    Va bè, non vi dico nulla di nuovo, ma il bello è che c’è chi l’ha capita, questa voglia di dimenticarsi, e ha fatto di necessità professione.

    In fin dei conti, c’è pure da divertirsi.


    67 thoughts on “Architettura del divertimenti ficio

      1. colpa mia. ma era un discorso inter nos.
        devo consegnare dei disegni per stasera e tutto questo postare e i bipbip dei commenti mi sconcentra.
        ma la ele deve sempre spifferare tutto. :-P

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti. Oppure iscriviti senza commentare.