L’inaugurazione

    Finalmente anche Pescara (per la precisione Chieti, visto che la sede è a San Giovanni Teatino, provincia di CH) ha il suo negozio Ikea. Lo dico con soddisfazione e orgoglio perché, in qualche misura, la presenza di un negozio Ikea è uno dei segnali di tangibile miglioramento anche culturale e sociale di un territorio. In che modo, vi chiederete? Il ragionamento è un po’ contorto ma potrebbe funzionare. La gente che non comprerebbe mai un libro per paura di farsi male (le pagine sono taglientissime), spinta dalla voglia di avere in casa almeno una Billy o un’Expedit (elementi base di qualsiasi casa targata ikea) sarà poi costretta a decorare tali mobili con qualche oggetto ad hoc e visto che gli opuscoli del Lidl rischiano di scivolare ogni volta che li si metta in verticale (a meno che uno non decida di raccoglierli e rilegarli come si fa con le dispense degli orologi dei corpi d’armata [sic] e non dubito che ci sia chi lo faccia sul serio) deciderà di acquistare qualche libro per metterlo in bella mostra. Una volta preso in mano (ah, ma allora non morde!) magari, per sbaglio, solo per curiosità, inizierà a cercare di interpretare quegli strani segni disposti in file parallele e a trarne anche dei significati che, a volte, hanno anche un senso. Da lì il gioco è fatto e sarà nato un altro lettore! Quindi il discorso, che non fa una piega, è: + librerie= +libri => + ikea = + lettori => + cultura diffusa.

    Tornando a noi, non potevamo farci sfuggire l’inaugurazione del nuovo negozio e, visto che erano stati montati scenari da apocalisse con code infinite, blocchi autostradali, città date alle fiamme da ikeadipendenti impossibilitati a raggiungere le polpette di renna, abbiamo deciso di fregare tutte gli automilisti incolonnati andandoci in bici (circa 10 km di cui molti in salita). Non vi dico la delusione di trovare strade sgombre e percorribili in tutti i sensi. In strada, ogni rotatoria nel giro di 5 km era monitorata da omini arancioni che sventolavano le palette di segnalazione non per agevolare il traffico ma per alleviare il caldo atroce. Elicotteri nell’aria, carabinieri a ogni angolo, parcheggiatori ovunque: erano più i tutori dell’ordine automobilistico che gli automobilisti.

    Forse era ancora presto, ma l’ingresso quando siamo arrivati alle 10.30 era deserto. Dentro ci aspettavamo di trovare una vera festa e invece c’erano solo delle ragazze vestite da contadine svedesi che distribuivano cioccolatini e buste gialle. Il pubblico era equivalente a quello di un normale sabato mattina, quindi abbondante ma scorrevole. Si vedeva che la maggior parte delle persone già era stata in altri negozi e a parte pochi neofiti (si riconoscono dall’esclamazione di lei, “Ma costa solo 9.99!!!” a cui lui, che spinge il carrello stracarico di mappine, affettamele e cornici risponde immancabilmente “Ma che ce ne facciamo?”) erano tutti esperti e puntavano sui pezzi nuovi 2012.

    Fatto tutto il giro, da veri turisti del mondo Ikea, in cui facevamo confronti su metri quadri di esposizione e allestimenti dei diversi reparti con gli altri punti vendita (“il reparto materassi qui è più grande di quello di Ancona” “sì, però a Bari è organizzato meglio” “ma vogliamo parlare di Roma Anagnina…”) siamo giunti alle casse dove si è svolto l’evento che potremmo definire come “Il mistero di CHOSIGT” (se non sapete cos’è Chosigt vuol dire che non siete ancora pronti a leggere questo post). In pratica ho passato il prodotto allo scanner della cassa veloce e l’ho posato sul bancone, il tempo di ritirare lo scontrino ed era scomparso. Letteralmente volatilizzato nel nulla. Abbiamo rivoltato la cassa, aperto le buste gialle, chiesto a cassieri e vigilantes, chiamato i carabinieri e il C.S.I-Chieti, niente di niente. La cosa assurda era che eravamo in tre alla cassa e nessuno si è accorto del momento della sparizione.

    Fortunatamente il signor ikea è stato così gentile da farci un buono (immagino il form del reso con alla voce a tendina “motivo del reso”: volatilizzato) immediatamente speso per cormprare di nuovo lo stesso oggetto ( a proposito, dovremmo fare un campionato mondiale di attraversamento di un negozio ikea per vedere chi, sfruttando i passaggi segreti tra i reparti, va dall’ingresso alle casse nel minor tempo possibile)

     


    9 thoughts on “L’inaugurazione

    1. Nella specialità: “Passaggi segreti tra i reparti” mi ritengo un professionista; d’altronde, con tre figli da braccare in giro qua e là, lo sono diventato obbligatoriamente.

      1. Hai cronometrato il tempo di percorrenza ingresso-casse? Dovremmo fissare dei tempi di riferimento per ogni negozio ikea per organizzare le ikeolimpiadi. Altre categorie potrebbero essere:
        – corsa di carrelli (categorie carrellini gialli, chiusi e aperti);
        – sollevamento confezione expedit grande;
        – allontanamento figli dal reparto peluche
        – numero di ore di figlio lasciato al babypark.

    2. credo che non sia stata preso con sufficiente considerazione sull’mistero di CHOSIGT l’improvvisa apparizione della banda di ottoni che suonava goldrake…

      e soprattutto… come sono usciti i ghiaccioli?

      1. per i ghiaccioli ho sviluppato una certa dipendenza, tanto da aver perso ormai le papille gustative dellla lingua anteriore.
        Ero ancora sconvolto per aver perso le formine rosa per notare anche la banda

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