Può una carezza risarcire uno stupro?

Gentilissimo Sindaco Giuliano Pisapia,

Esattamente di fronte ad uno dei nostri monumenti più insigni, il Cimitero Monumentale, ai margini di uno dei quartieri dove il palinsesto urbano ha lasciato più e più segni negli ultimi due secoli, un progetto di riedificazione dell’area, dopo un lungo iter burocratico iniziato sotto l’amministrazione che l’ha preceduto, in questi giorni ha avuto da parte di questa giunta comunale il placet alla sua realizzazione.
Quel progetto è semplicemente scandaloso.
Il lotto attualmente occupato dall’edificio storico dell’Enel, che ha una qualità storico-architettonica evidente, verrà raso al suolo per essere sostituito da un volume edilizio che ne rioccupa lo stesso sito, ma che, con la sua sorda volumetria, parodizza la memoria storica, annichilendola. Non è semplicemente un brutto edificio, è la sublimazione della mediocrità. L’esaltazione della rendita fondiaria fatta intonaci, balconi, serramenti.
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Signor Sindaco, lasciar intaccare in modo così radicale il centro abitato, lasciare che il mercato ponga le mani sul tessuto urbano con ludibrio, violentando la città, non è politica, è connivenza. Ciò che si sta perpetrando ai danni del nostro territorio è irreversibile, appena verrà innalzata la staccionata del cantiere la ferità non sarà più rimarginabile.
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Non ci vuole un urbanista raffinato per capire che questo segno nel tessuto è di una violenza senza pari. I due elementi, l’albergo e la piazza, sono di una totale piattezza creativa. Se proprio devo incidere il corpo urbano che almeno il risarcimento sia proficuo! Vedere innalzarsi di fronte al Cimitero Monumentale un volume che ha la stessa grazia di un oscuro ministero della Corea del Nord, la stessa noiosa monumentalità d’accatto, è disarmante. Ciò che lascia attoniti è la limitatezza di un’imprenditorialità che all’alba del 2012 agisce sul territorio senza alcuna lungimiranza: possibile che non c’era modo di affidare un segno di tali dimensioni nelle mani di un progettista con uno spessore intellettuale e creativo più solido? Possibile non comprendere che anche sulla qualità dell’edificato si gioca la fortuna economica di una operazione di queste dimensioni?
Ma su tutto: cosa ci guadagna la città?
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Certo, c’è anche il recupero dei capannoni di via Bramante, trasformati nella sede espositiva dell’ADI. Ma mi chiedo: può una carezza risarcire uno stupro?
Il progettista di tutto ciò ha un nome: Giancarlo Perotta. È l’autore dei due grattacieli di fronte alla stazione Garibaldi, concettualmente già vecchi quando vennero edificati negli anni rampanti della Milano da bere. Talmente inadeguati che non hanno retto il volgere di neppure due decenni, subendo un inevitabile restyling. È l’autore della Stazione Bovisa, dell’Ospedale San Paolo, del complesso residenziale in via Sesia… una pletora infinita di segni raffazzonati, una male orecchiata idea di progettazione urbana, una concezione stereometrica dell’edificato ai limiti dell’autistico. Un’idea di architettura che è una continua emulazione fallita di modelli incompresi e irraggiungibili.
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La logica degli oneri di urbanizzazione a scomputo che ha retto il mercato immobiliare di questi ultimi decenni, è stata una iattura. È ora di cambiare filosofia, di cambiare politica. Mettere l’interesse pubblico di fronte a quello privato, innanzitutto. Stimolare le iniziative di riordino fondiario senza subirle passivamente, prevedere, anche su aree private, l’obbligo di un concorso ad inviti per lotti di tali dimensioni, rendere partecipi gli abitanti della zona.
Fare politica urbana significa ragionare a lunga gittata, essere consapevoli di ciò che si eredita e di ciò che si vuole lasciare in eredità. Vogliamo farci ricordare dai nostri figli come i costruttori di questa città senza nerbo, signor Sindaco?

Gianni Biondillo, Gentilissimo Sindaco Giuliano Pisapia, Doppiozero, 5 gennaio 2012, già pubblicato su Il Corriere della Sera, Cronaca di Milano, 4 gennaio 2012.


39 thoughts on “Può una carezza risarcire uno stupro?

  1. “una pletora infinita di segni raffazzonati, una male orecchiata idea di progettazione urbana, una concezione stereometrica dell’edificato ai limiti dell’autistico. Un’idea di architettura che è una continua emulazione fallita di modelli incompresi e irraggiungibili.”
    Decisamente Biondillo non le manda a dire…

  2. Per sdrammatizzare un pò…
    Immaginate cosa devono pensare gli abitanti del piccolo comune di Camposanto, una ridente (?) cittadina nel modenese…
    Buon Anno a tutti!!!

  3. un po’ in ritardo (ma il dibattito è ancora in corso) per dire che se il progetto di perotta è indifendibile sotto ogni aspetto (e il problema non è certo la vicinanza a un bel cimitero: un pregiudizio pensabile solo in un paese che ospita la chiesa); trovo pessimi anche gli argomenti di biondillo (come quelli di molinari e di belpoliti, sia chiaro); e vuote le repliche del sindaco o dell’assessore.
    chi ha scelto quel libero professionista? perché?

    1. già, in tutta questa querelle tardiva, sembra che l’unico a non essere stato interpellato sia il committente privato e le sue ragioni. O mi sbaglio, visto che non sto seguendo molto attentamente lo svolgersi della vicenda?

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